LUIGI DI BELLA
Luigi Di Bella e' il primo medico al mondo ad avere utilizzato, per scopi terapeutici, la Melatonina, una sostanza prodotta dall'organismo alle cui proprietà curative si sta interessando la comunità scientifica ogni giorno di più.
Sin dall'inizio, quasi tutti hanno deriso le proposte da tempo avanzate, prima ancora tuttavia di degnarsi di sapere di cosa si trattava, disprezzandone le persone e le fonti, confondendo melanina con melatonina, riducendo la funzione della melatonina a regolatore del ritmo circadiano, inoltre identificando l'azione dell'ACTH con quella dei cortisonici in genere, e restringendo l'azione della somatostatina alla sola inibizione del GH. La resistenza dei medici deriva dal fatto che essi non vogliono sperimentare nuove sostanze non ancora accettate dalla gente, altrimenti rischiano di avere dei problemi professionali. Le vere ragioni sono più di ordine sociale ed economico che pertinenti all'ignoranza dei rispettivi meccanismi molecolari.
La Medicina Moderna si caratterizza per l'accanimento diagnostico e l'ostinazione terapeutica. Un'affezione, chiara per mille segni, viene formulata ufficialmente solo dopo settimane e mesi di ricerche anche ridondanti, puntando ad una precisione perfettamente inutile in pratica, intanto che la malattia progredisce fino a raggiungere uno stadio ormai irrecuperabile.
D'altra parte una terapia viene considerata corretta solo quando segue ciecamente le linee rigide dei protocolli ufficiali, elaborati con criteri tanto discutibili quanto solo sperimentali, alieni comunque dal complesso e glorioso intuito clinico che rese giustamente famosi indimenticabili clinici nostrani.
Fondamentale caratteristica della clinica è l'ammissione dell'illimitata varietà di concatenamenti patogenetici; ne deriva una vasta gamma, colorata ciascuna da sfumature infinite, adatte al paziente singolo e non alla classe di malattie.
Il rifiuto di accettare rigidi schematismi in terapia medica oncologica deriva soprattutto dalla convinta coscienza della generale ignoranza sulla biologia molecolare dei tumori ed esprime il valido scetticismo circa i dogmatici e radicati concetti di chemioterapia.
Nonostante la quotidiana esperienza negativa, i metodi convenzionali permangono immutati.
I motivi di questo misoneismo, ovattato da minuti perfezionamenti, sono molteplici. Un primo motivo si origina dalla inestinguibile eco che le splendide conquiste della vaccino e sieroterapia, della sulfamido e dell'antibioticoterapia hanno avuto in medicina e che hanno permeato corrispondenti proposte terapeutiche per il cancro. Un altro motivo della persistenza di metodi inefficaci dipende dal fatto che le attrezzature e le mentalità vigenti sono impostate per seguire i vecchi metodi convenzionali, che vengono per ciò stesso ritenuti inevitabili e quali doverosi. Solo pochi sono i pazienti che mostrano autonomia di pensiero e spirito critico, per cui si rivolgono a cure "alternative" malgrado le fosche, minacciose prognosi dei terapisti ufficiali.
In questo clima di suggestione, fiducia, speranza, timori, ha inizio la via crucis dei cicli e sintomi relativi, che hanno l'esito noto, addolcito da cifre statistiche opportunistiche e mai verificate.
TV e stampa qualificano ormai il cancro come "malattia inguaribile", qualifica mal conciliabile con l'ostentazione di tante fauste prognosi.
D'altra parte una terapia viene considerata corretta solo quando segue ciecamente le linee rigide dei protocolli ufficiali, elaborati con criteri tanto discutibili quanto solo sperimentali, alieni comunque dal complesso e glorioso intuito clinico che rese giustamente famosi indimenticabili clinici nostrani.
Il rifiuto di accettare rigidi schematismi in terapia medica oncologica deriva soprattutto dalla convinta coscienza della generale ignoranza sulla biologia molecolare dei tumori ed esprime il valido scetticismo circa i dogmatici e radicati concetti di chemioterapia.
Nonostante la quotidiana esperienza negativa, i metodi convenzionali permangono immutati.
I motivi di questo misoneismo, ovattato da minuti perfezionamenti, sono molteplici. Un primo motivo si origina dalla inestinguibile eco che le splendide conquiste della vaccino e sieroterapia, della sulfamido e dell'antibioticoterapia hanno avuto in medicina e che hanno permeato corrispondenti proposte terapeutiche per il cancro. Un altro motivo della persistenza di metodi inefficaci dipende dal fatto che le attrezzature e le mentalità vigenti sono impostate per seguire i vecchi metodi convenzionali, che vengono per ciò stesso ritenuti inevitabili e quali doverosi. Solo pochi sono i pazienti che mostrano autonomia di pensiero e spirito critico, per cui si rivolgono a cure "alternative" malgrado le fosche, minacciose prognosi dei terapisti ufficiali.
In questo clima di suggestione, fiducia, speranza, timori, ha inizio la via crucis dei cicli e sintomi relativi, che hanno l'esito noto, addolcito da cifre statistiche opportunistiche e mai verificate.
TV e stampa qualificano ormai il cancro come "malattia inguaribile", qualifica mal conciliabile con l'ostentazione di tante fauste prognosi.
Qual è la causa di questa quotidiana contraddizione?
I pro e i contro dei metodi convenzionali sono stati esaurientemente analizzati nella documentatissima monografia del Congresso Americano (Washington, September 1990), dove si giunge con una fine, acuta ed esauriente analisi a criticare prima, e a respingere infine, i metodi non convenzionali, senza tuttavia proporre altri metodi in sostituzione. Si tratta di uno dei metodi per fare accettare come ineluttabili i metodi in uso, essendo tutti gli altri criticabili e vani, se non dannosi. Le industrie farmaceutiche dominano ormai larga fetta degli scambi e dei capitali mondiali, finanziano, sovvenzionano, eseguono ricerche ad altissimo livello, perché il progresso scientifico può identificarsi entro ampi orizzonti col benessere economico.
Scienza ed economia si condizionano ormai a vicenda anche in campo medico, con ricerche tecnologicamente avanzatissime, ideate e messe a punto dalla genialità di illustri scienziati.
Le spese incontrate saranno presto e largamente ultracompensate per lunghi anni a venire. Se all'invenzione del nuovo prodotto si accompagna il monopolio d'uso, così come affiora la tendenza in campo internazionale, il successo economico sarà allora totale.
La guarigione del cancro rientra entro questi obiettivi. Il cancro è una malattia ricca, perché tutti sono disposti a dare tutto pur di venirne fuori.
L'obiettivo dominate della medicina moderna è la guarigione del cancro, e a questo fine tendono pertanto le ricerche sperimentali delle Case farmaceutiche, ovviamente in chiave economica.
I pro e i contro dei metodi convenzionali sono stati esaurientemente analizzati nella documentatissima monografia del Congresso Americano (Washington, September 1990), dove si giunge con una fine, acuta ed esauriente analisi a criticare prima, e a respingere infine, i metodi non convenzionali, senza tuttavia proporre altri metodi in sostituzione. Si tratta di uno dei metodi per fare accettare come ineluttabili i metodi in uso, essendo tutti gli altri criticabili e vani, se non dannosi. Le industrie farmaceutiche dominano ormai larga fetta degli scambi e dei capitali mondiali, finanziano, sovvenzionano, eseguono ricerche ad altissimo livello, perché il progresso scientifico può identificarsi entro ampi orizzonti col benessere economico.
Scienza ed economia si condizionano ormai a vicenda anche in campo medico, con ricerche tecnologicamente avanzatissime, ideate e messe a punto dalla genialità di illustri scienziati.
Le spese incontrate saranno presto e largamente ultracompensate per lunghi anni a venire. Se all'invenzione del nuovo prodotto si accompagna il monopolio d'uso, così come affiora la tendenza in campo internazionale, il successo economico sarà allora totale.
La guarigione del cancro rientra entro questi obiettivi. Il cancro è una malattia ricca, perché tutti sono disposti a dare tutto pur di venirne fuori.
L'obiettivo dominate della medicina moderna è la guarigione del cancro, e a questo fine tendono pertanto le ricerche sperimentali delle Case farmaceutiche, ovviamente in chiave economica.
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- (+39) 051 230369
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Fonte: metododibella.org