Metastasi


 Le Metastasi


C’è uno  sviluppo che deve essere menzionato: le metastasi diventano sempre piu’ immuni ai veleni cellulari della chemioterapia. Chi fino a oggi non credeva che le nostre cellule non sono macchinette automatiche, ma possiedono un’intelligenza straordinaria, dovrà leggere queste righe e restare sbalordito. In una sola generazione di cellule, esse sviluppano un’immunità contro i peggiori veleni cellulari che la nostra chimica altamente sviluppata è in grado di offrirci (beh, tanto di cappello. Si potrebbe quasi voler mantenere in vita queste cellule per il profondo rispetto verso la loro prestazione).

L’argomento metastasi è un argomento assai interessante. L’opinione diffusa oggi parte dal presupposto che le cellule figlie dei tumori primari si propaghino ad altri organi attraverso le vie sanguigne e vi si annidino e inizino li a moltiplicarsi. Ma per poter arrivare da un organo, ad esempio, dal seno, o dal polmone al fegato o alle ossa, non esiste purtroppo un collegamento sanguigno diretto. Le ambasciatrici del cancro dovrebbero, quindi “nuotare” attraverso l’ansa capillare per poter raggiungere l’obiettivo. 

Questo è assolutamente improbabile. molto piu’ verosimile che lo scambio di informazioni tra le cellule funzioni decisamente meglio e, forse, in un modo completamente diverso di quello noto fino ad oggi. A questa “seconda ondata” di cellule neoplastiche sono state trasmesse le informazioni della prima generazione. Molti autori dicono che ogni individuo domicilia, in ogni momento, contemporaneamente cellule neoplastiche in molti punti del corpo. Le stime vanno da 200 a 2000.

Perché la chemioterapia viene dunque utilizzata se non serve a nulla e ha solo aspetti negativi?

 Effettivamente è una domanda decisamente lecita .  Si fanno sforzi disperati cercando di registrare qualche successo nel carcinoma testicolare e nella leucemia. A quanto pare, si tratta solo di remissioni (regressi della malattia) e non di guarigioni e non è detto che una terapia biologica non avrebbe ottenuto lo stesso risultato o uno ancora migliore.
Il  motivo per cui la chemioterapia continua ad essere utilizzata sembra risiedere solamente nella nostra forma sociale e nel nostro sistema giuridico. La nostra medicina universitaria, apparentemente onnipotente ha dovuto, infatti, ammettere, mogia mogia, di non avere nessun aiuto da offrire ai pazienti affetti da cancro.

Sarebbe una pillola amara riempire in continuazione i giornali con gli insuccessi della medicina, inoltre, dover confessare ad ogni malato di cancro che non si può fare nulla per lui. «Vada a casa e muoia in pace» sarebbe la risposta rispettabile da dare. No, non si può fare, allora ci si serve di un attestato di scarsità di nome chemioterapia: «Faremo tutto il possibile per Lei»...