Medicina
ufficiale o medicina olistica?
Ovvero
i
tre limiti della medicina ufficiale
All’inizio
del XX secolo la fisica ha portato quel cambiamento paradigmatico
definito con l’espressione ad effetto: “Rivoluzione nel mondo
della fisica”.
Questo
cambiamento ha avuto grande influenza anche su altre branche della
scienza.
Gli
astrofisici dovettero riconoscere che la logica binaria del SI/NO,
riconducibile ad Aristotele, non era più sufficiente per la
descrizione esatta dei fenomeni del cosmo.
Il
postulato“tertium non datur” risulta errato ed anche la filosofia
deve ormai decidersi ad un cambiamento radicale. Anche la matematica
ne è stata toccata, perché il postulato “natura non facitsal-tus”
è risultato parimenti falso (il calcolo infinitesimale
differenziale/integrale non tiene conto della quantizzazione,
scoperta da Max Plancknel 1900 e oggi nota come “reticolo spaziale
di Heisenberg”). quiete.
Infatti
la massa di una particella dipende dalla sua velocità relativa in un
“sistema iniziale”.
Se
la particella è in quiete rispetto al sistema in cui si trova,
allora essa appare con la massa più piccola possibile: la “massa
di quiete”.
La
nostra Terra (la quale si muove nel cosmo) è un sistema inerziale e
la massa di un treno in moto sulla sua superficie dipende dalla
velocità del treno relativa alla terra.
Particelle
senza massa di quiete sono i quanti del campo elettromagnetico
(fotoni), i bosoni ed altri.
I
bosoni sono quanti delle “interazioni deboli”, per la conferma
sperimentale delle quali Rubbia ebbe nel 1984 il premio Nobel.
Dalla
teoria del campo quantico (unificato) e dalla dinamica geometrica
quantistica deriva inoltre che gli eventi materiali sono dipendenti
da momenti strutturali; per cui anche il postulato di J. Monod,
secondo il quale esisterebbe solo la materia senza alcuna entità di
ordine superiore, sarebbe falso.
In
una intervista, alla domanda di Frank Elstner, se poteva spiegare il
suo lavoro in parole comprensibili a tutti, Rubbia rispose: “Tutti
conosciamo la materia, perché la vediamo e la tocchiamo.
Molto più
importanti perché necessari alla formazione stessa dalla materia,
sono i fenomeni d’interazione che la organizzano”.
Tutto
questo ha naturalmente delle conseguenze anche nel campo medico. E.
Del Giudice, professore di Fisica a Milano, si esprime in modo
analogo in una delle sue pubblicazioni: “Un cristallo di sale
comune è costituito non solo da ioni sodio e cloro, ma anche da un
numero enorme di quanti d’interazione elettromagnetici, fononie
bosoni”.
La
concezione meccanistica sviluppata da Virchow nel XIX secolo ci da
un’immagine molto ristretta della realtà. Questa medicina, ancora
oggi insegnata e falsamente definita“scientifica”, ignora la vera
realtà della natura. Già diversi anni fa il fisico J. T.Muheim (ETH,
Zurigo) ha reso noto il rapporto fra quanti d’interazione e quanti
con massa di quiete.
Questo
rapporto è di 9,746 10 all’ottava potenza, cioè circa un
miliardo (si tratta di una costante naturale ben nota
in astrofisica). Per il tema qui trattato è importante.
La medicina
meccanicistica distingue due tipi di componenti di tutti i quanti presenti nell’uomo materia: particelle o
quanti con massa, al quale questa costante è applicata di quiete e
particelle senza massa adibile come del resto a tutto il cosmo.
Questo
è il primo limite della medicina scientifica.
Un
altro importante aspetto da evidenziare è il seguente.
Fino
a poco tempo fa esistevano due scuole di fisici teorici in contrasto
fra loro: da una parte la cosiddetta “Scuola di Copenaghen”,
parteggiante per Niels Bohr, Werner Heisenberg ed altri; dall’altra
una scuola schierata con Albert Einstein alla quale appartenevano
anche Erwin Schrödinger, Paul Dirac ecc...
La
controversia concerneva l’interpretazione del principio di
“indeterminazione” di Heisenberg.
La
scuola di Copenaghen, col sostegno matematico fornito da John von
Neumann, affermava che nel microcosmo non sarebbe più valida la
leggedella causalita. Einstein ed i suoi seguaci credevano invece
nell’esistenza di coordinate ancora da scoprire, che renderebbero
ammissibile anche nel microcosmo la legge della causalità.
Alla
teoria opposta della casualità Einstein rispondeva con la sua famosa
frase “Dio non gioca a dadi”.
Per
il credito di cui godeva J. von Neumann, l’interpretazione della
scuoladi Copenaghen è stata a lungo ritenuta esatta. Solo da pochi
anni, ancora prima della morte di Heisenberg, ci si accorseche J. von
Neumann aveva commesso proprio all’inizio dei suoi calcoli un errore
logico limitativo.
David
Bohm riprese a sviluppare la teoria delle coordinate nascoste.
Il
fisico Burghard Heim riuscì a di-mostrare che nel mondo fisico
esistono altre due dimensioni oltre a spazio e tempo, sebbene non
proprio identiche alle coordinate nascoste ipotizzateda Einstein.
La
teoria di Heim, controllata mediante il computer, ha retto a tutte
leverifiche e oggi dobbiamo presumere che effettivamente, oltre a
lunghezza, altezza, larghezza e tempo, esistono anche una dimensione
organizzativa ed una dimensione in cui si realizzanoaltre possibili
strutture. Ignorare queste due ultime dimensioni, comporta una
concezione limitativa della realtà che può portare anche a
calcoli sbagliati, come si è visto nel caso della “formula
cosmica” di Heisenberg. Non per niente il premio Nobel Wolfgang Pauli
aveva, a suo tempo, preso le distanze dalla teoria di Heisenberg.
Questo è il secondo limite della medicina ufficiale (ma anche di
altre scienze ufficiali).
Il
numero di equazioni che descrivono un sistema pluridimensionale è
uguale al quadrato del numero di dimensioni.
La
medicina tradizionale utilizza, a parte alcune eccezioni (ECG da
sforzo, test della tolleranza al glucosio), soltanto le 3 coordinate
spaziali, descritte con 9 equazioni.
In
realtà esistono 6 dimensioni, con 36 equazioni. La medicina olistica
lavora, almeno teoricamente, con un campo di informazione quattro
volte più ampio di quello della medicina riduzionistica. Dalla
logica limitativa che soppianta quella binaria di Aristotele,
consegue che esistono più stratificazioni dell’essere, logicamente
distinte l’una dall’altra, come già da tempo descritte nelle
filosofie orientali.
Quattro
di queste stratificazioni sono d’importanza primaria per la
medicina olistica.
Il
filosofo Nicolai Hartmann le ha chiamate stratificazioni
dell’anorganico, dell’organico, della psiche e dello spirito.
Il
fisico B. Heim, le chiama “Physis, Bios, Psyche e Pneuma”.
Queste
stratificazioni (livelli dell’essere) sono in rapporto
interattivo.
Anche
in questo caso la medicina riduzionistica tieneconto soltanto di l/4
del tutto, cioè solo della stratificazione fisica. Questo è il
terzo limite della medicina ufficiale (la stratificazione psichica è
oggi veramente compresa soltanto da pochi medici nel mondo
accademico).
Considerando
i quanti d’interazioneun tutto unico con le particelle materiali,
la medicina riduzionistica considera in realtà (1/2)(1/4)(1/4)=l/32,
cioè circa il 3% della realtà, datoc he tiene conto solo: della
materia con massa di quiete, delle 3 coordinate spaziali e della
stratificazione più infima dell’essere.
Quando
si vede solo il 3% dell’uomo non lo si può curare veramente.
La
medicina olistica tiene conto invece di tutte le stratificazioni qui
menzionate.
Il
futuro ci mostrerà se e come questa medicina sarà in grado di
impiegare tali conoscenze a vantaggio dei pazienti.