Cancro: questo sconosciuto
Il cancro insorge quando le cellule dispongono, per un periodo di tempo prolungato, di una quantità insufficiente di ossigeno per svolgere le normali funzioni!
Niente di piu e niente di meno!
Gli esseri umani sono costituiti da un accumulo di cellule (esistono dati che parlano di O’3 cellule).
Ogni cellula è specializzata in un determinato settore in modo da ottimizzare l’intero organismo. Alcune cellule sono sviluppate, ad esempio, per ricevere il nutrimento, altre per distribuire questo nutrimento alle altre cellule oppure anche per proteggere l’intera struttura.
A tale riguardo, questo sistema è unico e strutturato esclusivamente allo scopo di vivere.
Si potrebbe parlare, in questo caso, di un “lavoro di gruppo”, in cui ogni cellula fa del proprio meglio e viene approvvigionata in modo ottimale nell’ambito delle risorse disponibili.
In tempi buoni, vengono accumulate riserve, in tempi difficili vengono consumate, ovvero tutte le cellule condividono lo stesso destino.
Siamo così giunti a un dato di fatto molto importante: ogni singola cellula del corpo contiene le informazioni complete di tutto il sistema! Oggi, ogni cellula è sì specializzata ma, in sostanza, può essere “qualsiasi cosa”!
Ogni cellula deriva dalla prima “cellula staminale”, (costituita da spermatozoo e ovulo). Ogni cellula è un essere, un'entità, un individuo in sé e possiede una “capacità di memoria”. Ogni funzione l’essere unicellulare di un tempo è memorizzata in ogni cellula del nostro corpo.
Fintanto che le condizioni esterne rimangono favorevoli e stabili, via e‘ una collaborazione delle cellule, questa è una buona cosa.
Ma in tempi difficili, in cui si tratta di “dar fondo alle riserve” per la pura e semplice sopravvivenza, la cellula si stacca dalla comunità della popolazione di cellule organizzata e di “cerca di prendere il proprio destino nelle sue mani”.
Questo punto ha una forza esplosiva straordinaria. È in questa considerazione che si può trovare la ragione più importante per cui l’impostazione della medicina accademica oggi praticata non potrà mai risolvere il problema del cancro.
Cosa cerca di fare la medicina accademica?
La direzione ultima verso cui è orientata è la morte delle cellule tumorali. Per ottenere questo risultato, nessun mezzo è troppo crudele: intervento chirurgico, radioterapia, chemioterapia... Tutto ciò è destinato a fallire, semplicemente perché manca la giusta comprensione delle cause della carcinogenesi.
Facciamo un esempio.
Se nelle ferrovie italiane FS le condizioni di lavoro sono troppo negative, i lavoratori protestano fermando l’attività. Questo è la “rovina” dell’azienda. Una soluzione sarebbe uccidere i collaboratori in rivolta (vedi: medicina accademica). Un simile modo di agire lascerebbe il segno, ma, se le condizioni restassero invariate, ci sarebbero sicuramente nuovi lavoratori in rivolta.
Trasferendo l’esempio al nostro caso, in determinate circostanze, si potrebbero rimuovere le cellule neoplastiche, ma ciò non servirebbe a nulla, se non si elimina contemporaneamente anche la causa delle degenerazione neoplastica.
Sarebbe meraviglioso se potessimo rimuovere le cellule degenerate dal polmone di un fumatore. Tuttavia, alle stesse condizioni, subito dopo il trattamento si imposterebbe nuovamente la stessa tendenza alla degenerazione, fatto che, dopo qualche tempo, porterebbe nuovamente alla neoplasia manifesta.
Non puo' essere questa la soluzione, ovvero trattare e controllare costantemente questa condizione instabile.
Infatti sappiamo per esperienza, che i tumori secondari sono decisamente più resistenti, perché le cellule hanno, infatti, imparato.
Torniamo al nostro esempio
La soluzione consiste nel migliorare le condizioni di lavoro e nel “reinserire i ribelli nella società”. Libertà e vita per tutti in un ordine, in cui ognuno ha il suo posto e rispetta le regole.
Le cose non sono diverse per le nostre cellule. Qui ritorniamo direttamente alla problematica del cancro. Gli antroposofi sono sempre stati dell’idea che la cellula sia un individuo. Secondo Vogel in occasione di un convegno della ditta Wala, disse: «il germe del tumore, il blastoma tumorale, si comporta come un organismo proprio, che si contrappone autonomamente e ostinatamente all’organismo ospitante».
Carestia e tempi difficili hanno “formato il carattere” delle nostre cellule in modo decisivo.
Anche se oggi, nel mondo occidentale, non riusciamo quasi ad immaginarci di soffrire a causa di una carenza di qualsiasi tipo, dovremmo ricordarci che la storia della vita umana e‘ una storia di privazioni alimentari, psicologiche e spirituali.
Oggi, si dice - siamo privilegiati, facciamo una vita da nababbi - ed è proprio questo che ci sarà fatale.