Diamo un’occhiata ravvicinata a questo flagello, che i dizionari di medicina descrivono come “crescita incontrollata di cellule derivate da tessuti normali, aggiungendo che se ne conoscono oltre duecento tipi. Nasce una domanda spontanea: perché la crescita diviene incontrollata? Quali sono i meccanismi di controllo e perché vengono a mancare? Perché il cancro è un killer? Ci possono essere crescite cellulari “incontrollate” anche nei cosiddetti tumori benigni. Questi non sono invasivi (ovvero non si diffondono), possono essere facilmente rimossi e di norma non vi sono ricadute. Come fanno allora a trasformarsi in tumori maligni?
I tumori benigni non sono cancri veri e propri, bensì crescite anormali che non fanno parte del corpo e rappresentano lo stadio iniziale di una disfunzione dei processi difensivi dell’organismo. Non necessariamente danno luogo a ricadute, ma tendono a diventare maligni qualora le difese dell’organismo continuino a indebolirsi.
I tumori vengono detti maligni se invadono i tessuti adiacenti e rilasciano cellule tumorali all’interno del flusso sanguigno. Queste cellule circolano per il corpo e sono in grado di formare nuove colonie, dette metastasi, che crescono sugli altri tessuti. Nel decorso tradizionale del tumore maligno, le cellule invadono e distruggono gli organi essenziali, portando così alla morte.
Il corpo ha un sistema di difese che mantiene l’omeostasi, ovvero lo stato di equilibrio dinamico interno. È l’alterazione di questo equilibrio che dà luogo al processo di deterioramento cellulare; tale alterazione può essere causata da varie sostanze chimiche, specialmente sostanze cancerogene, virus, radiazioni ultraviolette, tabacco. È interessante notare che ciò può essere causato anche da sostanze chimiche citotossiche utilizzate per curare il cancro e, naturalmente, da una dieta non equilibrata.
Il cancro non può comparire in un organismo normalmente funzionante, in quanto le sue difese riconoscono e distruggono ogni cellula maligna, o non ne permettono la formazione. Il sistema immunitario svolge un ruolo centrale in queste difese. Riconosce una cellula maligna come ostile e la attacca, distruggendola, come se fosse un batterio o un virus nemico.
Tuttavia il sistema immunitano e gli altri meccanismi di difesa (per esempio i sistemi enzimatici e ormonali, il bilanciamento dei minerali) necessitano dei giusti nutrienti, e possono funzionare solo se non sono bloccati dalle tossine. Quando queste condizioni non si verificano, le difese sono incapaci di portare a termine il loro compito e nulla impedisce alle cellule maligne di sopravvivere e moltiplicarsi.
La ragione per cui vengono classificate oltre duecento forme di cancro è che le cellule di ciascuna varietà appaiono differenti se osservate al microscopio, a seconda del tipo di tessuto in cui si sono originate. Ma in tutti i casi il cancro rappresenta essenzialmente la proliferazione incontrollata delle cellule. Questa definizione comprende anche le leucemie ed i mielomi, tumori del midollo osseo, che pur non appartenendo al gruppo dei tumori solidi si comportano allo stesso modo.
Alcuni tipi di cancro, invece di provocare tumori solidi, distruggono i tessuti dove si trovano e causano gravi lesioni aperte, i cui margini di solito consistono in rigonfiamenti pieni di tessuto maligno che invade e provoca danni in ogni tessuto sano con cui viene a contatto. Anche questo tipo di tumore è soggetto a proliferazione.
Il cancro è ulteriormente suddiviso in due categorie maggiori e in altre minori a seconda del tessuto di origine. I tumori originati dai tessuti epiteliali — comprendenti tutti quelli che riguardano organi, vasi sanguigni e membrane mucose del corpo — sono chiamati carcinomi e sono il gruppo di tumori maligni più numeroso.
Quelli che hanno origine dal tessuto connettivo, dalle ossa, dai vasi sanguigni e dal sistema linfatico sono chiamati sarcomi. Il trattamento con la Terapia Di Bella, con la Terapia Breuss, con la Terapia di Arnold Ehret e con la Terapia Gerson è efficace per entrambe le categorie e richiede pochi aggiustamenti.
I cancri più aggressivi (melanomi, linfomi aggressivi e cancri polmonari “a piccole cellule”) rispondono più rapidamente alla Terapia Breuss, con il Digiuno senza muco di Arnold Ehret e alla Terapia Gerson. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che in questi casi le cellule sono più alterate, pertanto il sistema immunitario riportato in piena efficienza è capace di riconoscerle più facilmente.
Allo stesso modo, eccellenti risultati si ottengono con i tumori alle ovaie, perfino dopo alcuni trattamenti di chemioterapia. Questo non significa però che altri tipi di tumori non rispondano. Alcuni dei cancri ghiandolari, incluso quello al seno e alla prostata, sono localizzati in ghiandole le cui entrata e uscita sono ostruite da cellule tumorali.
Questo può rendere problematico il raggiungimento delle cellule maligne e la loro uccisione, da parte del sangue nuovamente ossigenato, arricchito con enzimi e sostanze immunitarie. Con il tempo tale problema si risolve e anche questi tumori vengono distrutti. Ciò può spiegare perché i tumori del seno e della prostata hanno bisogno di più tempo per guarire.
I pazienti devono capire che, anche se il tumore è sparito, non sono ancora guariti. Il tumore non è una malattia, ma solo un sintomo del crollo delle difese dell’organismo; in altre parole, il cancro non è una cosa (cioè il tumore), ma un processo che riguarda l’intero organismo.
Quindi, fatto ancora più importante, la scomparsa del tumore significa solo che l’efficienza dell’organismo è stata ripristinata al punto da rimuovere i pericoli per la vita del paziente; ciò, tuttavia, non significa essere guariti. Infatti, la guarigione totale si verifica solo quando tutti gli organi del paziente sono tornati alla piena funzionalità, letteralmente rimessi a nuovo, nutriti con i migliori cibi biologici e sottoposti a una disintossicazione continua.
La guarigione è completa solamente quando il fegato intossicato e indebolito è il più possibile ripulito e riportato alla funzionalità. il problema è che non esiste alcun test per dimostrare quanto un fegato stia funzionando bene e quanto abbia recuperato. il test degli enzimi epatici è utile ma incompleto. Un paziente può avere valori “normali” perfino in presenza di un tumore. Le analisi del sangue, i conteggi cellulari e le analisi delle urine ci dicono solo che gli organi sono ancora in funzione e che il corpo è nelle condizioni di curarsi.
Il paziente in via di guarigione può provare fastidio o disappunto quando gli si spiegano queste cose, nondimeno la necessità di ottenere una completa guarigione deve venire prima di qualsiasi altra considerazione. Se non si comprendono a fondo queste cose, si corrono gravi rischi. Quando tutti i test sono tornati “normali” i tumori non sono piu‘ manifesti. il medico che dice al paziente che, “a tutti gli effetti” egli è guarito. Il paziente interrompe la terapia, ha una ricaduta e muore. Disgraziatamente questo è successo piú di una volta, sprecando molti sforzi, speranze e vite preziose.